Indice L'area di Broca
 
L'Area di Broca
Indice n.78-79
 

Mediateca Italiana
 
Mediateca Italiana

 

 

"L'area di Broca", XXX-XXXI, 78-79, 2003-2004

Cinema / video / TV

 

La storia d’Italia attraverso i film
(intervista ad alunni di un cineforum)
 

Intervista agli alunni del corso di cineforum: "L’Italia dal Risorgimento ai nostri giorni" tenuto dal docente di Educazione Artistica prof. Leonardo Scatarzi, presso la scuola paritaria S. Caterina de’ Ricci di Prato.

D: Cosa vi ha spinto a frequentare questo corso?

Leonardo: "Io amo molto il cinema, specialmente i film in bianco e nero; in più, in questo modo posso approfondire la conoscenza della storia d’Italia, a partire dalle guerre di’indipendenza fino ai giorni nostri."

Marco: "A me, i film, piacciono tutti; da quelli vecchi a quelli più recenti. Qui posso estendere la mia conoscenza con l’aiuto del prof.; perché con i film si ripercorre tutta la storia d’Italia."

Carlotta: "Ripercorrendo la storia d’Italia attraverso i film ci aiuta, in quanto, quando facciano storia rivediamo i film, e così possiamo approfondire meglio gli argomenti trattati."

Filippo: "Sono venuto a questo corso…perché mi piacciono i film; poi ho scoperto che durante le ore della mattina, possiamo fare collegamenti. Infatti vedendo film come Senso e viva l’Italia, abbiamo studiato guardando un film."

Adelaide: "Questa opportunità di rimanere il pomeriggio, mi permette di approfondire la conoscenza del cinema e di collegarmi alle ore della mattina facendo un’integrazione più approfondita."

Giulia: "Pensavo che il corso riguardasse soltanto il cinema, invece poi qualcosa di molto interessante sono i collegamenti con altre materie, e specialmente a storia."

D: "Alla luce di questa esperienza, adesso, come vedete un film?"

Marco: "Sicuramente se vado a vedere un film per conto mio, lo guardo in maniera più approfondita; lo leggo in modo più critico, guardando i vari risvolti e le sfaccettature."

Carlotta: "Faccio caso a cose che non vedevo prima; ad esempio, in Senso, abbiamo visto che c’era un gioco di cineprese, per cui si vedeva spesso dall’alto verso il basso. C’erano dei giochi con gli specchi… e a tutto questo da sola non ci avrei fatto caso."

Insegnante: "Oltre all’attività di cineforum, avete l’opportunità di vedere anche con altri insegnanti alcuni film. Per esempio, Claudia, potrebbe raccontare la sua esperienza durante la proiezione de L‘attimo fuggente."

Claudia: "A me L’attimo fuggente mi ha commosso, perché si assiste alla perdita di un ragazzo e di un insegnante, il quale è considerato anche un amico; e questo mi ha rattristato molto."

Marco: "Poi al prof. de L’attimo fuggente, interessa che i ragazzi esprimano liberamente la loro personalità; e fa capire… fa toccare con mano, questa libertà."

Insegnante: "Quindi c’è differenza tra un film di intrattenimento ed uno che ti fa pensare?"

"Certamente… come Senso, Metello…"

Marco: "Infatti, prima, quando vedevo certi film…quelli più commerciali per esempio, cercavo di spremermi per capire, farmi un trama, ma ora… non ci perdo più tanto tempo…"

Filippo: "Certo, si capisce: Natale sul Nilo fa ridere, cioè… si può dire, sì… delle donne senza niente; uno lo va a vedere solo per quello, per ridere. Invece altri film si vanno a vedere perché sono veramente belli."

D: "Perché, secondo voi, si fa un film?"

Carlotta: "Io un film lo farei per far sapere cosa ne penso io… anche di una cosa banale. Perché vorrei far vedere alla gente come la vedo io."

Leonardo: "Certi film sono statti fatti per rappresentare meglio le emozioni del regista."

Giacomo:"Secondo me, ad esempio nel film Cronache di poveri amanti, il regista ci ha voluto far vedere come si viveva all’epoca, quando il fascismo aveva potere assoluto. Io penso che il regista abbia proprio voluto farci capire come si viveva in quel periodo."

Filippo: "Il regista ha voluto evidenziare la vita di un quartiere, e delle persone che ci abitavano; mettendo in luce la vita di ognuno… come quella del pizzicagnolo che non voleva dare i soldi ai fascisti e che poi viene picchiato."

Carlotta: "In alcuni casi il cinema viene visto come la macchina dei sogni, come ad esempio ne La rosa purpurea del Cairo. La protagonista alla fine si renderà conto della differenza tra finzione e realtà, e sceglierà la realtà; cioè la sua vita, anche se è brutta. Questo perché si renderà conto che non può vivere sempre nella finzione."

Filippo: "Poi certi film fanno anche rabbia. C’è sempre un uomo che si innamora di una donna; finisce sempre che alla fine si fidanzano. Ma nella realtà, invece…non succede quasi mai."

Carlotta: "Io riesco ad immedesimarmi di più nei film a colori; con quelli in bianco e nero non ci riesco."

Giacomo: "Certe volte i film sono realizzati in bianco e nero anche per motivi espressivi, come ad esempio in Manhattan."

(A cura di Alessandro Franci)
 


 
Inizio