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L'Area di Broca
Indice n.76-77
 

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"L'area di Broca", XXIX-XXX, 76-77, 2002-2003

CONTRO

 

Davide Rosso

Tranche de vie I
 

"Ho bisogno di fare subito qualcosa di terribile, ma non so decidermi.
Se non faccio subito qualcosa, però, scoppio!"
(Edward Forrester, Il richiamo)

Memoria e fascino. Memoria!
Si giochi d'astuzia, sedotti
dalle molteplici forme gotiche
delle follie e delle spinte,
e si vedrà perché per vivere
non ci sia bisogno di giri di parole.

Estrema l'alleanza che favorisce
la perdita della parola.
                   "Non c'è perdita,
solo furore, gusto e costruzione."
Per capirli è necessario frequentarli.
Non arrivano mai fino al segno,
ignorano che il limite è preciso,
che ogni volontà di eleggere
altri soffici giacigli di perdono

è una disfatta ("... è una porcheria...").
Se voi foste più crudeli nessuno
oserebbe lavorarvi. Siamo quello
che loro ci chiedono d'essere.
Tu, che puoi, loda i lavoratori
che bloccano la strada per scavarla,
e loda l'oratore o chi per esso,
amministratore delle ansie.
                   "Fuggite, fuggite!"

Non resteranno stupiti, alleggeriranno
il peso dei governi.
                   "Questa volta
lascia stare, s'infosseranno
e di tutto questo non ricorderanno
più niente. Peggio che farsela
con i becchini.

Prende forma...". Prende forma
rapidamente il contrasto più sentito.
Gli attori s'accasciano con stile
("... stavo dicendo gusto...
sai che errore avrei fatto?"),
non distrugge, non separa,
non distrae, non congela
i rapporti costruiti nei mesi
("... negli anni, no?"),
bisogna costruire. La ragione
del loro sconforto è dovuta
alla precarietà, all'amarezza

degli ultimi tempi ("... degli ultimi tempi...").
No, qui vorrei apporre la firma e tanti saluti.
Ma il gusto, o lo stile, il bello stile,
la bella mano, il bello sguardo,
lo sguardo d'insieme, eccitato
e deluso, ingaggiato dal riflesso
di un'occhiata
così, attraverso i vetri, mi trattiene.

Ritardatari, intorno alla piazza
monumentale dove certi nobili
venivano a consumare caffè e
cioccolato, dèi greci, salamandre
scolpite, facchini all'ingresso
dell'hotel, sentinelle, angeli o santi
che uno senza Dio, appoggiato

all'inferriata fredda ("... l'ho sentita io,
era più fredda del ghiaccio..."),
non può adorare, senza la notte
minacciosa che attanaglia.

Data: 1565. Párokhos, con influsso di parrocchia.
La nomina vescovile.
L'aria era fredda, un sacerdote avrà
ricevuto la cura delle anime.
Nella Roma antica,
qualcuno ("... qualcuno aveva l'incarico...") avrà l'incarico
di fornire vitto e alloggio ai funzionari.

Fragile teoria del medico pastorale
che scende le scale di casa
nel cuore della notte
e pensa al Twain letto
prima di addormentarsi.

Ora, così sveglio per quale motivo,
io sono di nuovo vivo e la fiamma
nella lanterna balugina effondendo
vane foghe sui muri.
                   "Malgrado
in campagna ci sia molta luce,
è giusto, le ombre devono danzare,
i martiri della terra devono sorgere
lentamente, nelle policrome aiuole
devono accendersi fuochi,
                   ma
ci sono pomeriggi che le colline
a stento respingono l'assalto del sole.
Io so a cosa resistere."

"Ogni due drammi..."
Ogni due drammi, una commedia.
Tutto un intero pomeriggio
("Tutto un intero pomeriggio..."),
chissà se avranno il coraggio di
continuare a tenere stretti gli affari:
e le cose a me, non me alle cose piego.
Aristippo!

Guai a chi sa precorrere il futuro
di chiusura di porte e di pianerottoli deserti:
la luce entrerebbe per le finestre
e si amalgamerebbe al silenzio
e all'assurdità di: scale, mancorrenti,
buche delle lettere, ascensori,
maniglie d'acciaio, odore di ammoniaca.

"Infatti i guai arrivarono.
Subito dopo le porte, chiusero le finestre."
Non c'è scampo alla bellezza
e ai ricordi di felici esistenze passate.
"Non c'è scampo,
                   perdona e
ricomincia a costruire, per molti...".
La conseguenza è stata una perdita
di coerenza, sisma e sguardo
posati sulle spalle nude che hanno dato
decoro e soddisfazione al regno.

Sai a chi rivolgere la tua ultima
domanda sull'esecuzione?
Ritorna nel tuo regno, riferisci
che i nostri popoli agognano la fine.

                   "Questa volta
avranno passato il segno: quindi,
ne avranno abbastanza,
avranno bruciato la candela dai due lati,
stabilito un primato, alleggeriranno
il peso durante la strada
e ritorneranno indietro, come Immanuel.

... estetica e cosmopolitismo, non lo toccano.
Sono convinto che a lui sarebbe
stato sufficiente un rinascimento
dei sapori ("... sì, lui e tutti i suoi
contemporanei dicevano gusto...").
 


 
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