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L'Area di Broca
Indice n.76-77
 

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"L'area di Broca", XXIX-XXX, 76-77, 2002-2003

CONTRO

 

Nadia Agustoni

Due poesie
 

Preghiera naturale
 

Gli alberi bisogna salvarli
Non saremo felici senza boschi
Per non parlare dell'aria che respiriamo.
Ci toccherà sparire, estinguerci
Al pari di passeri, rondini, foche.
E della tigre bianca.


"senza alberi ogni due secondi
aree grandi come campi di calcio"
da "La Repubblica" (4 aprile 2002)

 

Ci toccherà piantare alberi
Piantandola con una vita mercenaria
Che ha km di ruote e tangenziali di ricordo
E uomini e donne che ci comprano
Ci spostano sui loro tabulati
Variazioni di mercato, estirpabili

A costo contenuto, a costo umano zero.
Anche gli uomini e le donne
In misura maggiore del cinquattotto per cento della terra
Sono perduti. Qualcuno è diventato anonimo
Non vuole avere a che fare con bisogni inutili
Né di sentirsi grande, perfetto

Con il clima agli sgoccioli.
Molti hanno per occhi due radici
Son di cielo e terra eguali
Non capiscono cosa sia mio e tuo
Gli sembra di essere foreste
Sono lì per tutti.

C'è chi insegue una pietà somma
Chi non ha promesse da fare
Chi ha sognato bugie e le ha dette
Prima a sé che agli altri
E infine misurando le ali
Non bastavano.

Non sono capace di vivere fingendomi un'altra
Non sono capace di non aver sole
E se di me non so niente
Né chi sono, né chi siete
So, come nel Cantico, che l'amore è duro
Come la morte
.
 

L'ex Italsider di Taranto

L'acciaio - come il ferro - è una genesi
a misura della nostra specie. È una legge.
Ti dirò con incertezza i dati.
Ti dirò che enumero l'impotenza.

In venticinque anni duemilaquattrocento casi di cancro
accertati, registrati, notificati,
dovuti al coke - come a Gela - o,
detto in altro modo, ai fumi, come ad Augusta
Melilli Priolo o a Porto Marghera
dove, oltre al danno ingiusto e ai gas,
hanno avuto la beffa: presi in giro da morti.

Nel Sud sopito o nel nord-est
i nostri luoghi senza dominio
e i giorni in cui meglio che far la fame è il cancro
meno rischioso che non lavorare e patire
quel senso di abuso, quel qualcosa che storta la vita
e dopo non sai più perché lottavi e chi sei stato.

Siamo contemporanei di miracoli al contrario,
testimoni che ladri e impostori ce la fanno
che gli assassini sono impuniti
e la ricchezza attira bagnarole curde albanesi turche sullo Jonio

come fosse il paradiso
tra un'ordinanza dell'asl
e le voci sciolte degli operai.

Se Dio non avesse pudore a violarci
o necessità di noi
il passato ci ucciderebbe
e un graffio di luce o l'odio di sé ci direbbero
che non sono stati scelti il giusto e l'ingiusto
ma gettati sulla bilancia
come un costo inaffidabile, un'idea ferma.
 


 
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