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Capitolo1 - Il rapporto che mi lega a Beatrice

Sono di nuovo qui di notte a sentire il rumore della mia vecchia tastiera per scrivere il commento sulla mostra di Beatrice, una donna che mi conosce poco, ma che io conosco molto bene. Mi ha commosso "cellule", sembrano quasi un tessuto vegetale con le pareti cellulari affastellate. Un meristema, chissà, i miei studi passati di citologia vegetale… ma quella mitosi, non la trovi anche tu emozionante? Ogni cellula sa cosa fare. Io sono un insieme di cellule che sanno cosa fare, ma perché io non so cosa fare?

Su questo si basa la mia conoscenza di Beatrice.

Alla mostra di Venezia (Venezia misteriosa) ho visto per la prima volta il suo lavoro, una figura di donna ricurva su sé stessa con il ventre gonfio, ma non per un figlio. Mi è piaciuto il tratto. Una mano delicata, un animo delicato.

Capitolo 2 - Percorso

pelle, QlCRN, capelli, virtù. Ritorna il corpo umano, svuotato. Quello che una volta era vivo adesso è esposto. Asettico. Conseguenze. Le nostre azioni hanno delle conseguenze. Le accettiamo, ma non del tutto. Le studiamo, da lontano, in modo scientifico. Non ci convince. Continuiamo. Avvolte ci sono solo conseguenze.

I love Mark Rothko, (me too actually… Since when? Since now. My god! Stupid double personality….)

M. Associo liberamente. Da "spedizione al baobab" di Wilma Stockenström.

"Con amarezza, dunque. No, l'amarezza me la sono proibita. Allora con ironia, un sentimento più civile, che sa mantenersi trasparente e distaccato; e come un uccello al nido posso riscivolare dentro il tronco di un albero e ridere fra me e me. O starmene zitta, forse semplicemente starmene zitta, così da poter proiettare i sogni all'esterno, perché il sonno è il nostro settimo senso."

Senza titolo. Associo liberamente. Da "Indignazione" di Philip Roth.

"Anche adesso (se "adesso" è una parola che ha qualche significato), oltre l'esistenza corporea, ora che qui io vivo (se "qui" e "io" significano qualcosa) come sola memoria (se "memoria" è a rigor di termini, la dimensione onnicomprensiva in cui continuo a essere "me stesso"), continuo ad interrogarmi sulle azioni di O. È a questo che serve l'eternità, a sguazzare nel pantano delle minuzie di una vita? Chi avrebbe immaginato di avere un tempo infinito per ricordare ogni istante della vita in ogni minimo dettaglio? O forse questo è il mio tipo di vita ultraterrena, e come ogni vita è unica, così lo è anche ogni vita ultraterrena, come un'imperitura impronta digitale diversa da chiunque altro? Non ho modo di stabilirlo."

Standing on a bridge. Associo liberamente. Da "Composed upon Westminster Bridge, Sept. 3, 1802" di William Wordsworth.

"Earth has not anything to show more fair:
Dull would he be of soul who could pass by
A sight so touching in its majesty;
This City now doth, like a garment, wear
The beauty of the morning; silent, bare,
Ships, towers, domes, theaters, and temples lie
Oand to the sky; pen unto the fields,
All bright and glittering in the smokeless air.
Never did sun more beautifully steep
In his first splendor, valley, rock, or hill;
Ne'er saw I, never felt, a calm so deep!
The river glideth at his own sweet will:
Dear God! the very houses seem asleep;
And all that mighty heart is lying still!"

Panorama+aurora boreale, S. sense of Humor. L'utilizzo di materiali comuni, non pregiati, per creare, sensazioni ed illusioni, affascina.

S. sense of Humor, sunshine of a dream/ she still laughing, è teatro nel teatro. Un tubetto di fissativo rimodellante, contiene proteine… (cosa mai dovrebbe contenere?). Il pieno nel vuoto. Il vuoto nel vuoto.

Capitolo 3 - Perché la trovo straordinaria (eccessivo? …Adoro gli eccessi)

Vi parlavo in precedenza della mia generazione, che in realtà confonde Pollon con Pollock (ma c'è una vera differenza?) e che compera un quadro "perché sta bene col divano blu" (casomai aveste un divano blu vi consiglio virtù…). In questo contesto esistono delle cuspidi, dei punti di discontinuità, delle rarità: Beatrice.
Beatrice è un'eclettica pura, assoluta.
Lei non accetta compromessi.
È ironica.

Questa esposizione è un viaggio nella vita e nella morte. Un'esplorazione di ambienti esterni Open unto the fields ed intimi And all that mighty heart is lying still! in una visione dei soggetti da dentro e da fuori con un cambiamento razionale del punto di vista.

È finemente dissacratoria e dissacratoriamente fine.

[Clara Benna]

Lo Studiolo di Campi
via Santo Stefano 53
nel centro storico pedonale di Campi Bisenzio, a 30 minuti da Firenze.
Bus 30 da S.Maria Novella, oppure pullman Cap / Lazzi da Largo Alinari.


Tutte le immagini sono
© dell'autrice

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7 - 29 luglio 2010
 Beatrice Vendemiati
Morbid Itinerary
[il corpo sa tutto]
 

Le opere esposte


Pelle 1


Pelle 2

QlCRN [Quel che resta del Natale]

Amidar

Capelli

Virtù

I love Mark Rothko 1

I love Mark Rothko 2

Senza titolo

m

Standing on a Bridge

Panorama con aurora boreale

Sick Sense of Humour