Indice L'area di Broca
 
L'Area di Broca
Indice n.73-74
 

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"L'area di Broca", XXVIII, 73-74, 2001

TERRA

 

Attilio Lolini

Maltempo ritrovato
 

Care amiche, sono oppresso da ogni sorta di gente tediosa e fastidiosa come venditori di surgelati ed estimatori del presidente Pera. Tuttavia, con quelli che si dicono scrittori, mi trovo maggiormente a disagio, così cerco d'evitare tale compagnia. Vogliono leggerti, seduta stante, le loro ultime opere e dicono: cosa consigli: potrei inviare questo romanzo alla Mondadori? No, lo scartafaccio è più adatto per la collana Tempo Libero. Manda l'opera a Torino, all'editore dello strunzo. È poi fallita l'operazione rotocacco nel senso che B., che tu conosci bene, mi aveva garantito, su tale settimanale, una lubrica di recensioni discografiche che poi è stata data ad un tizio che era appoggiato dai massoni e dal ministro Bottiglione. Questo triste individuo mi ha soffiato il posto sicché ora mi trovo a mendicare lavoretti di quaranta-cinquanta righe: cronache delle conferenze stampa d'assessori, sindaci, presidenti di pro-loco, reattori d' Università e altri esseri dannosi al pianeta.

Parli e scrivi di Firenze come se ancora esistesse una città con tale nome. Ormai è un agglomerato di gente orribile e chiassosa, una sterminata pizzeria dove i turisti cacano e pisciano dappertutto. Dici d'aver passato qualche giorno all'isola d'Elba. Stesso discorso solo che là, le pizzerie, son gestite e frequentate dai crucchi di Norinberga (quelli della vedova!). Questi degenerati confezionano la pozza quattro stagioni con crauti e würstel, poi, dopo aver ingozzato la birra, vomitano sul bagnasciuga tanto che nel sottofondo marino, invece delle alghe, ora crescono i crauti e anche i polpi e le seppie altro non sono che würstel travestiti.

Sono perseguitato da ogni sorta di scrittori esordienti e in carriera, poeti ottuagenari e saggisti cacciatori di cattedre universitarie che accampano illustri conoscenze come il Tarlo Bo e, addirittura, il semologo in libera uscita Umberto Eco. Ti confesso che ho qualche difficoltà a difendermi dagli attacchi via cavo mentre, invece, è più agevole indossare lo scudo postale. I plichi con grafia e francobolli sospetti vengono portati, con un'immane pinza che un fabbro locale ha appositamente forgiato per me, in un campo che c'è dietro la mia casa e lì immediatamente bruciati. Da qualche tempo ho presa l'abitudine di irrorare le ceneri con l'orina in modo che le eventuali scintille non sprigionino i loro malefici influssi. I letterati italiani son tutti arcadi, che provengano dalle montagne della resistenza o dalle ville brianzole non cambia niente.

Caro direttore, non cestini questa mia perché contiene notizie degne d'un articolo non inutile. Lei forse non sa che la corte svedese è in subbuglio. Da qualche tempo i duecentoventi candidati italiani al premio Nobel per la letteratura stanno spedendo, con ogni mezzo, omaggi e doni alle loro regali maestà. Specie la sovrana, l'altezza Ulma Stankonen, è sommersa, tramite corrieri aerei et Interflora, da splendidi mazzi di gladioli, orchidee, rose primaticce, crochi in vasi di ceramica mentre non si contano le ghiottonerie gastronomiche inviate da scrittori legati alle tradizionali cucine regionali. Culatelli, caciocavalli, cassate, orecchiette con i broccoli, parmacotto bevilacqua ecc. C'è, mi dicono, un'area del palazzo reale adibita per la ricezione di doni così disinteressati. Ovviamente, in mezzo alla caciotta, ci sta l'ultima opera dello scrittore spedente con adeguata dedica-supplica. Cosa gliene pare? Non potrei ricavarne sessanta righe ( sessanta battute) facendo anche qualche nome e cognome? N. B: Tra i nuovi candidati ci sono due nuovi poeti: Giuseppe Visconte e il Cacchi.

Hai ragione per l'articolo sui critici letterari: s'incazzeranno tutti, anche gli amici fraterni, ma io son fatto così. Un cattedratico, residente in una cittadina che si chiama Bestia Umbra, ha minacciato di querelarmi perché in quello scritto dimostravo apertamente la sua vanità ed inutilità. C'è, nel vasto mondo, qualcuno più inutile dell'on. Bottiglione? Sì, il critico letterario suddetto, anzi quasi tutti i critici letterari che passano la vita a fare elenchi di scrittori e poeti. Dieci anni fa Moravia stava in testa alla classifica, ora si trova al trentaduesimo posto appena sotto Nanni Balestrini, ozioso poetesso che ormai canta le spume del mare e le risacche. Verso la prima metà della classifica hanno messo Culicchia e il marito della mucca pazza, tale Aldo Bove.
 


 
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