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L'Area di Broca
Indice n.73-74
 

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"L'area di Broca", XXVIII, 73-74, 2001

TERRA

 

Ferruccio Brugnaro

Porto Marghera 1973
 

(...) Penso che sia impossibile esprimere, far conoscere compiutamente la situazione estremamente drammatica che viviamo ora dentro e fuori delle fabbriche a Porto Marghera. Credo che sia difficile se non si tocca con mano, giorno e notte, capire fino in fondo quanto bruci e sia dura questa nostra realtà (...).
Basta pensare all'assillo snervante cui siamo sottoposti attraverso carichi, ritmi di lavoro che vengono aumentati quotidianamente sempre di più. Occorre produrre, produrre e nient'altro.
   Basta pensare all'angoscioso problema della nocività che ci mette sempre più in pericolo. Avrete certamente sentito parlare delle maschere antigas a Marghera, come se le maschere risolvessero qualcosa...
   La più grande farsa del secolo sulla nostra pelle!
   Entriamo nelle fabbriche tutti i giorni, ma non sappiamo più se dopo le otto ore usciamo ancora vivi.
   Nel corso di un anno in sole due fabbriche chimiche (Petrolchimico n. 2 e Montedison Fibre Ex Chatillon) sono stati colpiti da intossicazione più di 200 operai per fughe di acidi micidiali quali fosgene, cloro, metil-acrilato, anidride solforosa, acido cloridrico.
   
Non c'è giorno in cui non salti fuori il malato, il distrutto, il morto.
   Questa realtà sta diventando velocemente anche la realtà di tutta la popolazione circostante Porto Marghera, quanto meno nel raggio di 15-20 Km.
   È terribile vedere come è costretta a vivere la gente nei quartieri addossati alle fabbriche. (...)
   La situazione è preoccupante, anche se i padroni, la Montedison e il Governo tentano in mille modi di sdrammatizzare e ricattarci col posto di lavoro; in altre parole ci dicono quotidianamente che il progresso comporta questi costi e quindi, o così o disoccupazione.
   Non vi dico poi del lavoro a turni giorno e notte.
   Uno di noi, dopo alcuni anni, non si sente più niente. Viene talmente scombussolato nelle sue funzioni fisiche più elementari per cui presto gli viene meno ogni volontà, ogni capacità di reagire. È continuamente sbattuto dal giorno alla notte che fa difficoltà enormi per raccapezzarsi a vivere. Dico questo perché sono dentro a questa terribile trappola d'acciaio da quasi 18 anni.
   Guai se non ci metteremo a lottare duro per liberarci presto da questa esperienza tutta contro natura. (...)
gennaio 1973

(da "Salvo imprevisti", numero unico in attesa di autorizzazione, febbraio 1973)
 

Nota
Dopo quasi trent'anni da quanto scriveva Ferruccio Brugnaro, aprendo (con questa sua drammatica lettera) il fascicolo iniziale di "Salvo imprevisti", nel 1973, una sentenza vergognosa, incredibile ha riaperto (e terribilmente chiuso il 2 novembre 2001) la tragedia umana ed ambientale che si è consumata a Porto Marghera, Italia. Un'altra "faccenda" italiana. Un ennesimo scandalo. Che è difficile commentare adeguatamente.
 

Tutti assolti al processo per le morti al petrolchimico

Lavoravamo tra micidiali veleni
               sostanze terribili
                  cancerogene.
Non affermate ora
               furfanti
                  ladri di vite
        che non c'era alcuna certezza
        che non c'erano legislazioni.
      Non dite, non dite che non sapevate.
      Avete ammazzato e ammazzate ancora
                  tranquilli indisturbati
            tanto
               il fatto non sussiste.
I miei compagni morti non sono
                  mai esistiti
               sono svaniti nel nulla.
            I miei compagni operai
                  morti
               non possono tollerare
                  questa vergogna.
Non possiamo sopportare
               questo insulto.
            Nessun padrone
                nessun tribunale
          potrà mai recingerci
              di un così grande
                infame silenzio.

(5 novembre 2001)
 


 
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