Indice L'area di Broca
 
L'Area di Broca
Indice n.71-72
 

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"L'area di Broca", XXVII, 71-72, 2000

SCRITTURA E (E') POTERE(?)

 

Maria Pia Moschini

Il fiume tatuato
Analisi di un contagio letterario
 

L'agave affaccia a scroscio:
dal mare un balenìo di lampada.
Sento Montale
che strascica i suoi sandali
nella mente ormai calva.
"Le maglie a righe ottiche
nel vento della sera...".
Scendo nel folto dell'agrumeto.
Le campane di Barga suonano l'ora.
Aspetto l'assiuolo
e Pascoli mi spia dalla portafinestra,
la spolverina grigia per l'automobile
(stanco del calessino).
Da un cassetto, in cucina,
esce il bel coltellino a lama media,
consumato dagli anni.
Con la punta
interro le peonie odorose
mentre Gozzano legge sul canapè
un giornale piegato a fazzoletto.
Mi hanno scritto sul lenzuolo del corpo
parole/macro:
un fiume tatuato esondato dall'anima.

Il broncio di un Eugenio
che conta fino a quattro
i platani del Forte
e s'incavola per il caffè già freddo,
che rispecchia la luna.
Il sudore vischioso cola sul viso di Giovanni.
Il parrucchino si apre come un' idra,
la mano è bianca, astratta.
Sento per Guido un'ansia da fratello.
È troppo bello nella T che bivacca
sulla C come un'orma. TBC. Indelebili... eterni.
Versi spiccioli, echi,
fantasmi su foglie scricchiolanti
nell'orto che confina col bosco.
Sul marmo tavolino, sposto un centrino
ad ago.
Col lapis copiativo, amaro sulla lingua,
disegno una spirale.

 

Entro nell'occhio orbita,
mi faccio trascinare dal vento che s 'inerpica
su, su, fino alle aquile della memoria eterea.
È tutto ora.
Dico a me stesso.
La sera scende sul digitale al fosforo,
orologio che naviga in letterarie bussole.
Non sono mio.
Giovanni, Eugenio, Guido
mi hanno preso di lato
e conficcato nel terreno scolpito
della parola ad hoc.
Ora sono bandiera nella notte,
mi incupisce del sonno un rito stanco.
Voglio tornare bianco,
non più scritto,
descritto solo a parole...
Un io parlato.
Volatile, leggero.

              I versi sono avversi,
              si addipanano eterni.
              Lacci, abbracci di morte,
              viluppi senza sviluppi.
              Non sono perni
              ma tagliole
                   ventose
                        girandole animose.

 


 
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