Elegia
suburbana
la
periferia urbana come luogo della creatività
artistica
Fotografia -
grafica - pittura - video
(15 luglio -
16 novembre 2006)
Lo Studiolo di Campi
propone una mostra collettiva di artisti che, pur
praticando generi e stili diversi e talora
contrastanti, sono accomunati dall'uso di
raffigurazioni o segni o astrazioni riconducibili
all'ambiente dei sobborghi metropolitani. Luoghi dove
un'umanità vitale e meticcia s'incontra, si scontra,
crea, produce, consuma, distrugge in un contesto di
inquietante bellezza. [approfondimento]
E' tale contesto che
abbiamo provato a descrivere, raffigurare e
rappresentare, seppure in modo frammentario
attraverso dettagli, frantumi, allegorie. Così, a
partire dal 15 luglio abbiamo proposto opere di
Selena D'Elia, Gabriella Maleti, Paolo Pettinari;
poi, dal 3 ottobre, Giorgio Bombieri; infine, dal 28
ottobre, Emiliano Baiocchi.
Emiliano
Baiocchi (Abbadia San Salvatore, SI, 1979)
esplora l'universo elettrico dei tralicci ferroviari,
cieli densi di materia, percorsi da guizzi metallici
e da scosse. Sotto nuvole gialle, tra foschie e fate
morgane, l'occhio scorge ferri e fanali, relitti di
eventi attesi o già compiuti, groviglio di tensioni
a riempire un'assenza. [dal 28/10 - vedi]
Giorgio
Bombieri (Venezia, 1970) espone vedute di un
mondo fossile, radure di metallo e asfalto popolate
di containers, sagome cementizie, viadotti in
costruzione. Volumi e colori narrano di un mondo
primordiale e futuro, labirintico, abitato da
invisibili spettri che lasciano tracce ed emettono
sordi tremori. [dal 3/10 - vedi]
Selena D'Elia (Bologna,
1981) propone delle stampe e degli acrilici densi di
spettri malinconici, golem solitari e lenti che
tornano a casa, vagabondi in una notte vuota di
stelle e tuttavia feconda di silenzi. Una poetica del
ritorno che lascia inquieti, una discesa nel buio che
non atterrisce ma affascina l'animo. [dal 15/07 - vedi]
Gabriella Maleti
(Marano sul Panaro, MO, 1942) offre immagini
asciutte, fotografie di un mondo prosciugato dove si
possono scorgere guizzi di vita nascosta. Dietro
serrande e verande, in un labirinto di muri e vetri e
ringhiere, su superfici silenziose compaiono indizi e
segni. [dal 15/07 - vedi]
Paolo Pettinari (Senigallia,
AN, 1957) affronta il mito del rapimento di
Proserpina in 12 fotografie, dove l'oltretomba è un
sottopassaggio, Proserpina è un manichino, il dio
dei morti un poeta perso nelle parole tracciate sui
muri, la natura un manifestarsi sbieco e corroso di
dettagli. [dal 15/07 - vedi]
Una
selezione delle opere esposte
Olio su tela di
Emiliano Baiocchi
|
 |
|
|
 Foto di Giorgio Bombieri
|
 Foto di Gabriella
Maleti
|
|
|
Foto di Paolo Pettinari 
|

Foto di Giogio Bombieri
|
La mostra
(aperta fino al 16 novembre) ha selezionato artisti
che hanno provato a cogliere la poesia dei sobborghi
nei suoi aspetti più vari: l'energia che sprigiona
dalle tangenziali, la malinconia dei fossi,
l'eloquenza dei tralicci, la bellezza delle
ciminiere, l'insondabile vagare delle anime e delle
merci, lo scivolare dei corpi nelle notti di nebbia e
nelle cattedrali del commercio...
La periferia non è
degrado: è vita che scorre e si trasforma, è
contaminazione, è voglia di fare, di andarsene e
tornare, fuggire e rifugiarsi, ammalarsi e guarire.
Abbiamo cercato di testimoniarlo con opere che
suscitassero emozione e riflessione.
Per ultriori
informazioni su alcuni degli artisti si rimanda ai
siti web www.emt.it (in particolare le sezioni
dedicate a "Gazebo" e "L'area di
Broca"); www.gabriellamaleti.it; www.nonpensareguarda.com; www.emilianobaiocchi.com.