|  Lo studiolo 
  Mediateca italiana 
  Art Caffè
  
 Orario di apertura:
 martedì: 17,00-19,30mercoledì: 17,00-19,30
 giovedì: 17,00-19,30.
 Indirizzo:
        via S. Stefano 53
 Campi Bisenzio (FI)
 mediateca@emt.it
 
 Lo
        studiolo di Campi: un'occasione per conoscere il
        rinnovato centro storico pedonale di Campi Bisenzio, a 30
        minuti da Firenze. Bus 30 da S.Maria Novella, scendere in
        via Tintori (fermata "Tintori" subito dopo la
        COOP) e camminare per 7-8 minuti fino a Piazza Fra
        Ristoro. Lì, al n.53 di via S.Stefano, ci siamo noi.
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            pubblicato
            in "Disegno
            Comune", dicembre 2006 Lo Studiolo
            di Campi Una
            cocciuta, misteriosa, colorata follia Dal luglio 2005 a
            Campi Bisenzio, in via Santo Stefano 53, c'è un
            piccolo spazio di scambio culturale, una galleria
            d'arte minuscola dove, senza pagare nulla, si può
            entrare per vedere mostre di fotografia, grafica,
            pittura, o anche soltanto per sfogliare riviste di
            letteratura, arte, musica e magari portarsele a casa
            gratuitamente. Il luogo è un po' misterioso e
            accostarvisi richiede una piccola dose di
            temerarietà intellettuale. Entrare in un negozio per
            non comprare niente, ma solo per scambiare doni e
            parole, fermarsi due minuti a raccogliere frammenti
            d'arte e poesia, può essere spiazzante. Chi
            oltrepassa il cancelletto e si affaccia alla vetrina
            è indotto a formulare ipotesi, a chiedersi cosa sia,
            cosa contenga, a che serva quello stanzino lì in
            piazza. La risposta può sembrare banale o disarmante
            o sciocca, ma l'idea che sta dietro questa iniziativa
            è semplice e rivoluzionaria nello stesso tempo:
            offrire un luogo dove proporre arte e poesia in un
            territorio che le tiene nascoste. Aiutare la
            circolazione delle idee, gettare semi intellettuali
            tenendosi lontani dal rumore mediatico, dalle mode e
            dalla cultura dell'evento, anche a rischio di restare
            invisibili. Così abbiamo cominciato a proporre
            artisti che avessero un percorso intellettuale
            significativo: non solo artigiani figurativi, non
            solo creatori di arredamenti visivi, ma artisti che
            attraverso le immagini e le forme proponessero
            riflessioni, suscitassero domande, offrissero un
            modello frammentario della realtà che ci avvolge. Abbiamo cominciato
            con le Fotografie di Gabriella Maleti,
            scrittrice, fotografa e autrice di video; poi abbiamo
            proposto Open Notebooks di Massimo Presciutti,
            illustratore, umorista e cantautore per bambini.
            Infine Elegia suburbana: nell'estate-autunno
            2006 abbiamo coinvolto cinque artisti che hanno
            esposto lavori di fotografia e pittura in una mostra
            collettiva sulle periferie urbane, cercando di
            evidenziarne l'insospettata, malinconica, vitale
            bellezza. Una mostra, quest'ultima, che ha in parte
            confermato in parte arricchito l'idea che abbiamo
            degli spazi suburbani, luoghi vasti, labirinti
            metafisici dove un'umanità nascosta viene sovrastata
            dai manufatti, dalle cose, da una natura
            rinselvatichita e contaminata. Benché la mostra si
            sia conclusa il 16 novembre è ancora possibile
            vedere le opere esposte visitando il sito internet
            dello Studiolo. Volendone fare un consuntivo, si
            possono anzitutto evidenziare alcuni tratti
            distintivi delle fotografie e dei dipinti presenti
            alla rassegna: nella maggior parte di essi la figura
            umana è assente o, quando compare, si muove in un
            mondo sotterraneo, notturno, ovvero appare atterrita,
            scappa, corre. Tuttavia questo ambiente
            apparentemente ostile è denso di suggestioni, di
            armonie, di cromatismi; comunica una bellezza non
            convenzionale che è fatta di distruzione,
            trasformazione, rinascita, movimento. E' chiaro che
            l'arte, l'estetica, la bellezza, la comprensione del
            presente si giocano in questi spazi periferici ben
            più che nel lusso delle vie centrali o nei locali
            alla moda o nel chiacchiericcio dei circoli
            intellettuali o nella pace della campagna. Ed è
            altrettanto chiaro, almeno per noi, che anche piccole
            mostre come quelle che abbiamo proposto, possono
            aiutare a porci domande e a capire qualcosa della
            contemporaneità. 
 Se questo è vero,
            è anche vero che in questo anno e mezzo di vita i
            visitatori si sono contati sulle dita di una mano
            (forse due). A ben vedere il fatto in sé non deve
            essere considerato così negativo. La promozione
            della cultura, soprattutto se fatta in modo
            inaspettato e senza clamori, senza eventi, nel
            silenzio che si addice alla riflessione, ha bisogno
            di tempo, costanza e un po' di cocciuta follia. I
            visitatori che non entrano fisicamente nello
            Studiolo, lo visitano virtualmente sul sito internet,
            ne apprendono i percorsi e le proposte, ne scoprono i
            progetti, e anche questo è un modo per seminare
            idee, riflessioni e curiosità culturali. D'altra
            parte ogni iniziativa culturale deriva sempre da
            stimoli prodotti da altre iniziative o situazioni e
            ha sempre delle conseguenze anche inaspettate:
            l'importante è proporsi non restando isolati, ma
            aprendosi ai contributi e stabilendo connessioni. Fin
            dall'inizio l'attività dello Studiolo di Campi è
            legata a quella dell'associazione "L'area di
            Broca" e all'omonima rivista letteraria: alcuni
            degli artisti che hanno esposto sono membri
            dell'associazione e anche l'ultima mostra ha preso lo
            spunto da un articolo pubblicato sulla rivista. Ora
            abbiamo in programma di stabilire altri legami,
            intrecciando contatti e collaborazioni con artisti,
            promotori e associazioni locali in modo da unire il
            lavoro di proposta culturale a quello di promozione
            dell'arte sul territorio. E' in questa prospettiva
            che nel mese di dicembre ospitiamo una mostra di
            "Operarte", associazione culturale di Campi
            Bisenzio che da anni svolge un'attività di
            promozione, divulgazione e didattica dell'arte. Per
            il prossimo anno contiamo di proseguire su questa
            strada e consolidare questo approccio: proporre
            artisti di varia provenienza, italiani e non, ma con
            un'idea, una visione o una riflessione alla base
            della loro arte; nello stesso tempo valorizzare
            iniziative locali e continuare a offrire
            gratuitamente strumenti culturali come libri e
            riviste. Chissà che a seminare... [Paolo
            Pettinari] |