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L'Area di Broca
Indice n.73-74
 

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"L'area di Broca", XXVIII, 73-74, 2001

TERRA

 

Paola Zallio

Testo
 

L'urto è l'emozione della terra: qui l'infanzia non è poetica.
   Anche le radici d'acqua hanno bisogno di terra, e affondano nell'acqua. Le spalle si stringono in mezzo a colline dove la vigna torna a essere odore di fango e salita, e il suo abitante non domina: mi guarda dentro i rami aperti: regala alla bambina ginocchia color corteccia.
   Fra le braccia, la realtà del tronco si lascia toccare, e l'immagine si storicizza nel ventre della Mater Tellus: l'acqua fluisce fino alle radici, senza diventare radici.
   Sotto le parole fiorisce la resistenza della terra. Dove si appoggia la bambina: la volontà vuole e resiste.

Per l'acqua, la terra rimane il centro della materia. Il cuore dell'ambizione è vuoto: questa terra nuda nutre lo stile-passione. Acqua e terra onorano diversamente lo stile del codice: fonte del parlare gentile. Qui l'innocenza passa attraverso le spine, in silenzio - e fiorisce.

Dopo la rivelazione delle cose si fa evento l'aperto: irrompe lo spazio-scrittura; sospeso nel vuoto. Il possibile diventa scrittura nella necessità di affermarsi - firmarsi - con il corpo: corpo-scrittura. La volontà sotterranea dello stile lascia le sue tracce: i sensi del cuore. L'acqua è la Lingua: è, e è sempre stata.

Non è il sole che fa rossa la vite e scalda la vigna: i raggi stratificano di senso le parole. Gettate, che si gettano, come semi: l'Io e il Sé si gettano nel simbolo di questa scrittura.

In questa collina fiorisce la gentilezza dell'infanzia virile, fragilità in forma di forza. E la terra nutre la povertà: per tutta la notte la bambina corre dietro alle lucciole.
   La terra non è madre né matrigna: neutra come un foglio bianco. Radici bagnate d'acqua: io abito l'essere femmina di questi germogli: volontà di dire e non dire, apparire e non apparire. Sono solo acqua non toccata, che tocca, e tocca raccogliendo gli opposti: Psyché e Eros.

Il corpo acerbo è ingenuo, e sorride: la risposta dolce conserva la sua asprezza. Tocco la terra toccata dai sensi e la femminilità lega - collega - il sentimento del corpo alla mente. Il nesso simbolico accoglie alba e tramonto: nell'inconscio la femminilità è la seduzione della luce.

Il corpo libero continua a crescermi non-adulta: forte.

Nell'abbandono viene alla luce Eros-Lingua. Incomincio a dissotterrare la fragilità della parola scritta, a partire dalla potenza della parola, che è solo parola: il valore umanizza il simbolo.
 


 
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