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L'Area di Broca
Indice n.73-74
 

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"L'area di Broca", XXVIII, 73-74, 2001

TERRA

 

Questo irraccontabile, leggero fardello

"Fu sepolta nello spazio 79, terza fila a partire dalla siepe
di cinta, sullo sfondo di un bosco in cui prevalgono gli
abeti. Per quindici anni, non un segno, non un'iscrizione
hanno detto di lei. Soltanto quel numero, 79, in rilievo su
una targhetta di ferro"

Gabriella Fiori (da Simone Weil)

"...ondate di rabbia e di paura
circolano per i brillanti
e oscurati paesi della terra"
W. H. Auden (da Poesie)

...Un miliardo di dollari
decide uccide
un miliardo di uomini: questa
è la legge che resta
sulla terra di Dio..."
Pietro Cimatti (da Stanze sulla polveriera)

"Madre Terra, ti vedo tanto triste,
Madre Terra, mi metto a piangere"
Manu Chao

Circa un anno fa avevamo ideato questo fascicolo dal titolo "Terra". Volevamo rendere piccolissimo omaggio alla terra/Terra, alla terra-elemento-alimentatrice-suolo-luogo-piccola patria (Matria) e alla terra-pianeta, alla Terra-globo, alla Terra-minima parte dell'universo.
   All'infinito, forse, avremmo potuto scrivere, raccogliere testi e testimonianze; all'infinito ci sarebbe stato da stare intorno a tanto (naturale) Bene, a tanto (umano) Male, a tanta terra/Terra. È pur vero che, da un lato, siamo ancora troppo "geocentrici" (non abbiamo ancora pienamente acceduto ad una completa rivoluzione copernicana); dall'altro siamo divenuti endemicamente nemici di noi stessi, del nostro territorio di vita, del nostro patrimonio ambientale, delle sue magnifiche, larghe, queste sì davvero positivamente "globali", risorse. Troppo ciechi, troppo avventati, troppo nazionalisti, troppo avidi, troppo sfruttatori, troppo guerrafondai contro tutto e tutti...
   Nel corso di quest'anno, intanto, moltissime, tragiche cose sono avvenute, molto s'è anche per noi involuto, sino a rendersi all'apparenza quasi irreversibile per tutti, qua, sulla Terra (mentre prima non erano già invivibili le condizioni di vita di quell'80% di abitanti, mentre il restante 20% - noi - soffrivamo dei guasti del cosiddetto "benessere": infarti, diabete, tumori, depressioni: troppo cibo, troppo stress, troppi veleni...?). In quest'anno c'è stata Genova, e poi l'11 settembre, e dopo una nuova guerra. L'omaggio civile, poetico, politico, mesto e desto, alla terra/Terra è divenuto una ripetuta, globale, nuovantica rima, e adesso Terra fa - ancor più di sempre - rima con guerra. La recentissima, scandalosa sentenza, poi, che manda tutti liberi i responsabili delle terribili morti umane ed ambientali a Porto Marghera rende più lontana una giustizia possibile, una possibile speranza di mutamento in quest'Italia, in questo mondiale sistema di vergognoso profitto.
   Il fascicolo - che si apre nel segno augurale di un compleanno del nostro vetusto Pianeta - è, nel frattempo, per forza di cose e di invii e di richieste, di dolori e di tempo che passa e che muta - divenuto un fascicolo doppio: questo. Folto di testi creativi (come si dice): ognuno creativo (e attivo) a suo modo; ricco, anche di testi critici. Un fascicolo fatto, ci pare, di memorie, di fantasie, di ricordi, di nostalgie, magari, ma anche di dure riflessioni, di interrogativi il più delle volte senza risposta; di Mito e di Realtà, l'una e l'altro con e senza maiuscole, senza enfasi e pure con lacerante emozione ed estremo dolore: per tutti noi, per tutti loro, per tutti quanti. E per la Terra, nostra Matrice, Zolla finale, Prima ed Ultima terrena, quasi perduta Speranza.

Mariella Bettarini

 


 
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