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L'area di Broca

Poesia XXI
cinque domande per provare a capire
cos'č, dov'č, dove va la poesia
in questo inizio di XXI secolo?

Mia Lecomte: "Che funzione..."

«Che funzione ha oggi la poesia? A cosa serve?»… Siamo proprio sicuri che si tratti di domande che possano riguardare la poesia? Non stanno gią sufficientemente contaminando, banalizzando, impoverendo ogni ambito della nostra vita culturale e sociale. Utilitą, convenienza, necessitą oggettiva… L’importanza della poesia, della letteratura, dell’arte in generale, risiede proprio nel fatto che non “servono” proprio a niente. La loro esistenza č libera e sovrana. Se mai, il servizio č richiesto a chi le esercita, che deve essere pronto ad accettare un vero e proprio sacerdozio, alieno dalle logiche opportunistiche, o anche solo realistiche, che regolano le relazioni umane. Proporrei insomma di ribaltare la questione: «Che funzione hanno oggi i poeti nei confronti della poesia? Sono in grado di servirla?»
Lo stesso ragionamento vale per la seconda domanda: «Com’č cambiata la poesia negli ultimi 50 anni?» La poesia č sempre uguale a se stessa. Se si tratta di poesia, č poesia e basta. Al di lą delle declinazioni lungo la storia. Non cambia. Sono i poeti a succedersi nel tempo. E allora, ancora, proverei a riformulare la domanda: «Che cosa hanno fatto della poesia i poeti, negli ultimi cinquant’anni?»
Brodskij ha scritto che i poeti, come gli uccelli, si riconoscono dai suoni che emettono. Lingua e linguaggio della poesia non sono dunque che il suono potente, magnifico, di piccole gole fragili, sospese, di passaggio.
Che non rivendicano nessuno status, per fortuna.

[Mia Lecomte]